Pratola Serra, centro irpino collocato nel cuore della regione Campania, a poca distanza dal capoluogo di provincia e lungo il corso del fiume Sabato, nasce dall'unione dei due comuni di Pratola e Serra, che conservano, ancora oggi, due centri abitati ben distinti.
Secondo alcune fonti il toponimo avrebbe origini latine, in particolare deriverebbe da "tula" (piccoli prati), mentre il termine "Serra" è molto diffuso in Campania per indicare una località posta in alto, normalmente in prossimità di qualche castello.
Serra di Pratola, la parte più antica, si sviluppa attorno al castello medievale, mentre Pratola si estende lungo l'antica via di collegamento con le Puglie, rimasta l'arteria principale del paese.
L'area fu interessata da insediamenti sannitici, prima, e romani, poi, come rivelano i ritrovamenti portati alla luce durante i lavori di sbancamento per la ricostruzione del dopo terremoto del 1980: da un'area prettamente agricola vennero alla luce quelle che erano le strutture murarie della leggendaria Basilica longobarda di San Giovanni, edificata tra il V e il VII secolo d.C. e citata solo da antichi manoscritti. L'edificio sacro sorgeva sui resti di una rilevante villa rustica di epoca romana con annesso complesso termale; ulteriori scavi, condotti in profondità, hanno riscontrato finanche tracce di importanti insediamenti umani, risalenti all'era preistorica del neolitico finale (3000 a.C.) a all'età del bronzo antico (II millennio a.C.).
Dal XX secolo Pratola Serra è importante insediamento industriale: qui la FIAT possiede un impianto per la produzione di motori automobilistici.
Siti di interesse:
- il caratteristico centro storico, con i portali in pietra degli antichi palazzi nobiliari (Palazzo Iannaco e Rotondi, ad esempio) ed il Lavatoio Pubblico;
- i resti del castello medievale;
- la settecentesca Chiesa dell'Addolorata, con bel portale decorato, paliotto in marmo policromo, statue dell'Ottocento ed un pregevole campanile a tre piani, terminante con una cupola semisferica;
- l'area archeologica sita in località Pioppi, con resti di capanne;
- i ruderi della Basilica paleocristiana di San Giovanni, in località San Michele.