Comune della provincia di Avellino, situato lungo il crinale del Monte Gloria, in un'area naturalmente votata alla coltivazione di vigneti da cui si produce dell'ottimo Greco di Tufo, simbolo della città, Santa Paolina fu un casale della baronia dei Montefusco sin dal XIII secolo col nome di San Felice. Nel XVIII secolo fu proprietà del Monte di Misericordia di Napoli sino al 1806, anno dell'abolizione dei diritti feudali. Nel 1814, a causa di una violentissima frana, il paese andò quasi completamente distrutto. Fu ricostruito un po' più a monte in prossimità dell'antico casale di Sanctae Paulinae, così detto per la presenza di un edificio religioso dedicato alla Santa e da cui derivò il nome del paese.
Attrazioni:
- la caratteristica conformazione urbanistica "vicatim", organizzata cioè per casali;
- le lunghe distese di viti, organizzate in filari regolari, da cui si produce un ottimo Grego di Tufo;
- la lavorazione artigianale del merletto a tombolo;
- la Chiesa di Santa Paolina, dalle belle linee romaniche, è affiancata dall'Oratorio del SS. Rosario e dal campanile settecentesco che domina l'abitato. La facciata presenta due portali in pietra; l'interno, invece, è a navata unica con opere del Seicento e del Settecento.
- la Cappella dei Santi Gennaro ed Arcangelo (XVII secolo), capella rurale eretta per devozione verso i Santi;
- la Chiesa di Santa Lucia;
- la Cappella di Santa Maria delle Grazie (XVIII secolo), costruita per volontà di Domenico Consolazio;
- la Cappella dell'Addolorata (XVII secolo), costruita per volontà degli abitanti del luogo.