Rocca San Felice è un suggestivo borgo dell'Alta Irpinia, situato a circa 700m s.l.m., adagiato ai piedi di una rocca, in un'ampia e verde conca della Valle dell'Ansanto. Il centro storico ha mantenuto intatto nei secoli il tipico aspetto medievale, con stradine strette e tortuose su cui si affacciano piccole case basse in pietra che si arrampicano lungo il crinale della collina, alla cui sommità è situata la rocca. Nell'anno 848, dopo anni di lotta per contendersi il principato di Benevento, si decise di dividerlo in due: quello di Benevento e quello di Salerno. A controllo e difesa dei confini, il principe di Salerno fece costruire le fortezze di Monticchio dei Lombardi e Guardia dei Lombardi, mentre quello di Benevento le fortezze di Sant'Angelo a Pesco e di Rocca San Felice. I contadini delle zone limitrofe ben presto decisero di edificare le loro abitazioni attorno alla roccaforte, in cerca di protezione. Questo, quindi, costituì il primo nucleo di Rocca San Felice. Nel corso del XVI secolo, la rocca venne abbandonata e gli abitanti si spostarono un po' più a valle, dando vita al borgo, la parte più antica del centro storico. Da vedere: - il borgo, la parte più antica del centro storico e, sicuramente, quella più pittoresca e ricca di fascino, con le tipiche stradine strette e lastricate che conducono verso la rocca e su cui si affacciano case basse in pietra, con finestre irregolari e davanzali in pietra;
- il castello medievale che comprende il Donjon (la torre cilindrica prima adibita a scopi militari e, successivamente, a dimora del feudatario), le mura perimetrali, le stalle, le abitazioni dei soldati e dei cortigiani, il pozzo, l'orto e le botteghe artigiane.
- la Piazza, fulcro del paese, al cui centro spicca il tiglio secolare, piantato durante la rivoluzione partenopea e simbolo di libertà. Sulla sinistra, invece, si trova la Fontana Monumentale, risalente al 1749, con le sue belle linee classiche, mentre sulla destra si possono ammirare gli archi del loggiato in pietra del Palazzo De Antonellis-Villani.
- la Chiesa Madre, menzionata per la prima volta nel 1125, è coeva alla nascita del borgo; in seguito al sisma del 1980, fu completamente rasa al suolo. Venne ricostruita, conservando, all'esterno, l'originario aspetto con muratura in pietra;
- il Santuario di Santa Felicita, edificato subito dopo l'avvento del Cristianesimo, in contemporanea con il progressivo abbandono del culto della dea Mefite. Nel corso dei anni la piccola chiesa dedicata a Santa Felicita e ai suoi sette figli martiri subì vari rifacimenti, l'ultimo dei quali è successivo al terremoto del 1980;
- la Mefite, un piccolo lago di acqua ribollente, grazie alla spinta di gas provenienti dalle viscere della terra. L'aria, a causa di tali esalazioni, è fetida ed irrespirabile e, per tale motivo, gli antichi avevano qui edificato un piccolo luogo di culto dedicato alla dea Mefite, venerata da tutte le popolazioni italiche, tanto che nell'Eneide Virgilio indica questo lago come una delle porte di accesso agli Inferi.
- il Museo Civico, ospitato in alcuni locali del centro storico, espone tutti i reperti archeologici portati alla luce durante i lavori di restauro del castello.
- Palazzo Santoli (XVII secolo);
- Palazzo De Antonellis-Villani, con il portale d'accesso in pietra proveniente dalla rocca;
- Palazzo Rossi-Di Vito.