Storica capitale delle Langhe, in provincia di Cuneo, Alba è un'importante città del Piemonte, situata lungo la sponda sinistra del fiume Tanaro. L'area fu abitata sin dal neolitico, come testimoniano i numerosi ed interessanti ritrovamenti riportati alla luce. La penetrazione romana incontrò non poche resistenze da parte dei Liguri: iniziata, infatti, nel 190 a.C., fu completata solo nel 173 a.C.. Divenuta "Alba Pompeia" acquistò un decisivo ruolo strategico nell'ambito dei rapposti economico-commerciali; era amministrata in modo autonomo con proprie magistrature. Le possenti mura poligonali, costruite con i Romani, vennero ulteriormente rafforzate con i Longobardi, i Franchi ed in età comunale. Con la caduta dell'Impero Romano, anche Alba fu vittima di continui saccheggi da parte delle popolazioni barbariche: si registra, infatti, in questo periodo una fase di decadimento economico e demografico. Nel 976 Ottone I concesse le Langhe ad Aleramo I. Con la pace e la stabilità di governo rifiorirono l'agricoltura ed i commerci e il libero Comune fissava i primi Statuti. Nel 1158 giunse ad Alba l'imperatore Federico Barbarossa che ne ricompensò la fedeltà con molti privilegi e ne favorì l'autonomia amministrativa. Il Comune iniziò l'espansione territoriale, consolidando la città con nuove fortificazioni e accettava come cittadini nobili e ricche famiglie che ricambiavano l'amicizia costruendo torri e caseforti. Come conseguenza il circondario di Alba fu suddiviso in sette Camparie e sei castelli sorsero sulle colline circostanti per difendere la città. Anche il Comune di Alba rinforzò la cinta muraria con possenti torrioni per meglio sostenere eventuali attacchi di aggressori e vennero fondati monasteri, chiese e addirittura sei ospedali.
Nel 1259 si alleò con Carlo d'Angiò contro Asti. Seguirono anni caratterizzati da continue lotte interne; le maggiori famiglie di parte guelfa e ghibellina facevano a gara per assicurarsi il predominio sulla città: guerreggiava con Asti per il dominio della valle del Tanaro e alternava signorie alleandosi con gli Aleramici, gli Angioini, i Visconti per entrare, nel 1369, nell'orbita dei Paleologi che avevano ereditato dagli Aleramici il marchesato di Monferrato. Nella prima metà del secolo XVI, Alba fu teatro di sanguinosi scontri tra Francesi e Spagnoli. Con la pace di Cateau-Cambrésis, Alba fu assegnata ai Gonzaga di Mantova. Passò ai Savoia nella prima metà del XVII secolo. Dopo la parentesi giacobina, che si rivelò particolarmente pesante per i cittadini, sia in termini di lutti che di edifici storici distrutti e rovinati, nell'Ottocento si diede inizio alla ricostruzione della città, affidando l'incarico all'architetto Giorgio Busca.
Siti di interesse:
- le antiche torri di difesa, molte delle quali incorporate negli edifici o abbassate a livello dei tetti;
- il Palazzo del Comune, in Piazza Risorgimento, al cui interno sono conservati alcuni affreschi trecenteschi provenienti dalla Chiesa di San Domenico, una tavola cinquecentesca raffigurante la Vergine col Bambino;
- la Chiesa di San Giovanni Battista, di cui si ha notizia sin dal Cinquecento. In stile barocco, è ricchissima di capolavori d'arte: dal pregevole e raffinato soffitto a cassettoni, ai numerosi dipinti di valore tra cui spiccano una tavola di Barnaba da Modena (1377) raffigurante una "Madonna delle Grazie", una "Adorazione della Madonna e dei Santi" di Macrino d'Alba (1508), cui si associa una "Madonna con Bambino e i Santi Agostino e Lucia", attribuita al medesimo. Pregevole anche un banco ligneo intarsiato nel dorsale, di avanzato Cinquecento.
- la Cattedrale di San Lorenzo, edificata nel X secolo in stile romanico, è stata profondamente rimaneggiata nei secoli successivi. L'attuale facciata risale al 1878. Di notevole pregio è il coro ligneo, intagliato e intarsiato da Bernardino Fossati fra il 1512 e il 1517. Un'altra straordinaria opera di ebanisteria e scultura sono i grandi armadi barocchi della sacrestia, realizzati nel Settecento. Sempre nella sacrestia si trova l'elegante bassorilievo policromo "Madonna con Bambino, San Giovanni Battista e San Giovanni Apostolo", opera del 1507 del comasco Giovanni Lorenzo Sormani. Il campanile a bifore in stile romanico, risale ai primi decenni del Duecento.
- la Chiesa della Maddalena, piccolo gioiello barocco di Antonio Bernardo Vittone;
- la Chiesa di San Domenico, costruita sul finire del Duecento, presenta una facciata divisa in tre parti da lesene, con rosone centrale. Sono ancora visibili alcuni affreschi tre-quattrocenteschi.
- il Santuario di Nostra Signora della Moretta;
- il Museo Civico "Federico Eusebio".