Il toponimo deriva dalla presenza di un monastero benedettino costruito nelle vicinanze del torrente Belbo nella prima metà dell'XI secolo. Piccolo comune delle Langhe, in provincia di Cuneo, situato su un poggio, conserva con cura il centro storico, memoria ancora visibile dell'antico borgo medievale. L'abitato è circondato da una natura incontaminata. Questo scenario particolarmente suggestivo, meta degli amanti del trekking e delle passeggiata a diretto contatto con la natura, ha dato ispirazione al celebre scrittore Beppe Fenoglio che qui trascorreva le vacanze estive e ne rimase perdutamente affascinato. I cittadini hanno serbato uno stretto legame con le tradizioni benedettine, manifestato dal Micùn, un rito che prevede la benedizione e distribuzione del pane il giorno del Giovedì Santo e dalla tradizione del canto corale.
È opinione diffusa che i villaggi della zona delle Langhe abbiano antiche origini: in particolare, nella valle del torrente Belbo trovarono un luogo ideale per vivere stabilmente le tribù liguri, alle quali, in epoche successive, si unirono i Celti. I Romani colonizzarono il territorio nel corso del III secolo a.C., dopo lunga contesa con le popolazioni preesistenti. Con la caduta dell'Impero romano, si crearono le condizioni per le invasioni ed i saccheggi dei Barbari, dei Longobardi, dei Franchi e dei Saraceni.
Nel 1033 il Marchese Adalberto II donò ai Benedettini alcune terre nelle Langhe e qualche anno più tardi i Benedettini giunsero sul luogo in cui oggi sorge San Benedetto e vi costruirono le prime abitazioni ed il monastero, attorno al quale si costituì il villaggio. Nel Medioevo il territorio appartenne ai Marchesi del Monferrato, a quelli di Saluzzo e ai Del Carretto che nel XV secolo si sottomisero ai Duchi di Milano. Nella seconda metà del XIII secolo si costituì il Comune e si acquisì maggiore libertà. Dal Cinquecento al Settecento le Langhe furono dominate dapprima dai Francesi e poi dagli Spagnoli. Nel 1735 i Savoia divennero i dominatori delle Langhe fino al 1796, anno in cui giunsero le truppe napoleoniche. Con la caduta di Napoleone i Savoia ripresero possesso delle loro terre.
Da vedere:
La parrocchiale della Madonna della Neve, la cui costruzione ebbe inizio nel 1649 sui resti del castello.
Le cappelle campestri edificate in segno di ringraziamento dai sopravvissuti alla peste del Seicento. Sono la cappella della Madonna del Buscajìn, quella di San Rocco, la cappella di San Luigi, la cappella di San Sebastiano.
I resti delle mura di cinta dell'antico castello risalenti al XIII secolo.
La Porta Sottana che reca lo stemma dei Del Carretto.
Contrada Casazzi.
Il Lago delle Verne, bacino artificiale realizzato recentemente lungo il Belbo, è luogo ideale per i pic nic e la pesca.
La sorgente in Regione Agrifoglio a cui si giunge dopo aver attraversato i campi dell'Alta Langa ed il Bosco dell'Agrifoglio.