Il toponimo deriva dal latino "Mons Altus Rotariorum", dal nome dei signori cui appartenne. Piccolo comune in provincia di Cuneo, l'abitato si concentra intorno alla chiesa di San Giovanni; tutte intorno borgate e frazioni. E' famoso per la tradizione gastronomica, i prodotti tipici ed i vini come Nebiolo, Dolcetto e Barbera.
La prima citazione ufficiale di Montaldo risale al 1153, ma è probabile che il sito sia stato abitato sin da epoche remote. Nel XII secolo i signori locali si scontrarono con il comune di Alba e, nonostante gli accordi di pace firmati, si coalizzarono contro questa con Asti per un lungo periodo. Alla fine del secolo Federico Barbarossa cedette parte del territorio ai signori di Cocconato in segno di riconoscenza per la fedeltà dimostrata nei suoi confronti. Questi ultimi vendettero il feudo al Vescovo di Asti nella prima metà del XIV secolo. Nel Quattrocento il territorio appartenne ai Roero di Canale, ai Damiano ed al Conte Ludovico de Valpono. Nel corso del XVI secolo il feudo viene concesso in parte anche ad altri signori, tra cui i Colonna di Baldissero, gli Scarampi e gli Isnardi. Questi ultimi ne conquistarono la quasi totalità e nel 1680 lo cedettero al Marchese Carron di St.Thomas. Dal 1750 circa gli unici feudatari di Montaldo furono solo gli Scarampi ed i Carron.
Da vedere:
La chiesa di San Giovanni, restaurata recentemente, presenta un'abside in stile romanico risalente al Trecento.
La parrocchiale della Santissima Annunziata all'esterno presenta caratteri romanici. All'interno i lavori di restauro posti in essere nel 1925 hanno ripristinato l'originario stile gotico. È suddivisa in tre navate.
La chiesa di San Giacomo nell'omonima frazione fu ricostruita nei primi anni del XVIII secolo.
La chiesa di San Rocco nell'omonima frazione, citata in un atto del 1354, fu ricostruita nel Seicento.
La chiesa della Madonna del Rosario risalente all'Ottocento.
L'imponente torre di forma cilindrica, risalente al Trecento, si trova su una collina. Fu fatta erigere dai Roero.