Il toponimo deriva dal latino "Barbarica silva", sicuramente in riferimento alla presenza sul territorio di vaste aree boschive. Comune in provincia di Cuneo, situato nelle Langhe, non lontano dal fiume Tanaro, è circondato da colline ricoperte di vigne che danno prestigiosi vini, come il Barbaresco appunto, che rappresenta un fattore fondamentale per l'economia locale. Rappresenta una meta ideale per gli amanti della gastronomia (del tartufo bianco in particolare), delle passeggiate sulle colline e sulla antica strada romana attraverso la Valle della Martinenga.
La zona fu abitata sin dalla preistoria dai Liguri Stazielli; l'avvento dei Romani conquistatori li indusse a cercare rifugio all'ombra dei boschi. Il centro giunse ad un certo livello di sviluppo grazie alla via romana che lo collegò alla vicina Alba e che favorì i traffici commerciali. Le aree boschive lasciarono ben presto il posto alle colture. Con la caduta dell'Impero romano il territorio rimase privo di difesa, facile preda dei popoli conquistatori: i Longobardi, i Franchi ed i Saraceni. Successivamente Barbaresco fu sotto il controllo di Roggero. Nel Medioevo furono costruite la torre ed il castello ed il paese fu oggetto di contesa tra Asti ed Alba e tra le potenti famiglie locali. Alla fine divenne dominio sabaudo; nel 1798 acquisì l'autonomia amministrativa.
Da vedere:
La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, risalente al 1728, si presenta in stile barocco. Il campanile è di epoca più tarda, come gli abbellimenti realizzati successivamente. All'interno sono conservati l'altare maggiore in marmo disegnato dal Conte Rangone di Montelupo, la cappella della Madonna del Rosario, la cappella di San Giuseppe, il coro ligneo intarsiato risalente alla fine del XVIII secolo, il fonte battesimale in marmo policromo e le due sculture di Francesco Vacca. Recentemente sono stati realizzati al suo interno degli affreschi dal Cavazza.
La chiesa di San Donato realizzata nel 1833 con materiali provenienti da un omonimo e preesistente edificio religioso. L'attuale chiesa presenta decorazioni realizzate dal Viglino nel 1833 ed ospita l'Enoteca Regionale del Barbaresco, ove è presente uno spazio per la degustazione dei vini.
La cappella di San Teobaldo, originariamente più ampia di come si presenta attualmente, offre ai visitatori un suggestivo panorama del paese.
I piloni votivi e le edicole sparse nella zona.
La Torre, simbolo del paese, risale alla fine dell'XI secolo e sicuramente era parte di un sistema difensivo più ampio. Costruita a base quadrata su una base in arenaria, è alta 30 metri e dalla sua posizione dominante è possibile ammirare i paesi limitrofi, Alba, Cherasco, Asti.
Il Castello, risalente al XVIII secolo, fu edificato dai Conti Galeoni e ristrutturato più volte nel corso degli anni.