Il toponimo si ritiene provenga dall'antroponimo latino "Gelasius". Comune in provincia di Verona, situato in una verde valle che porta lo stesso nome del paese e del vicino torrente, nei pressi dei Monti Lessini, è un centro a prevalente vocazione agricola: famosi ed apprezzati, infatti, sono i vini che ivi si producono, come il Valpolicella Doc, il Recioto e l'Amarone.
La zona fu popolata sin dalla Preistoria, come si può evincere dalle tracce rinvenute, scelta per la particolare conformazione geografica, protetta dai monti, ricca di acqua e vegetazione. I Romani colonizzatori scelsero queste terre per la loro vicinanza alla Via Postumia, le suddivisero in centurie e le assegnarono ai veterani che qui si dedicarono prevalentemente all'agricoltura, in particolar modo alla coltivazione del lino. Con il dissolvimento della potenza romana si vennero a creare le condizioni ideali perchè nuove popolazioni potessero stanziarsi, tra queste i Longobardi che hanno lasciato ad Illasi reperti di grande rilevanza. Il paese appartenne ai Dalla Scala fino al 1387, poi fu conteso dai Carraresi, dai Visconti e da Venezia che lo inserì nei suoi domini dal principio del XV secolo. In questa fase, salvo gli scontri della Lega di Cambrai, la zona visse un periodo di tranquilla prosperità e benessere. Appartenne ai Montecchi prima ed ai Pompei poi.
Da vedere:
L'oratorio di San Rocco la cui prima costruzione risale all'Alto Medioevo. Della struttura originaria rimangono poche tracce. L'edificio attuale si presenta con una facciata semplice, caratterizzata da un timpano all'interno del quale si trova una lunetta cieca; ha subito nel corso dei secoli diversi rimaneggiamenti che ne hanno alterato irrimediabilmente l'aspetto un tempo armonioso ed equilibrato. Ad unica navata, conserva un pregevole affresco raffigurante San Cristoforo.
La pieve di Santa Giustina risalente al XVIII secolo con annesso campanile del X secolo.
La chiesa di San Colombano del Trecento.
La parrocchia di Cellore dell'Ottocento.
L'abbazia di San Zeno del XII secolo.
La chiesa di Sant'Anna del Seicento.
La chiesa di San Marco.
Il castello medievale, posto su una collina in posizione dominante, si ritiene che sia stato fatto costruire dai Pompei e distruggere da Ezzelino da Romano, sul finire del XIII secolo, e fatto riedificare dai Della Scala, benchè le opinioni non siano concordi. Non è ancora nota la funzione dell'edificio, vi è il dubbio che non abbia avuto solo una funzione militare. Esso ha condiviso le vicende storiche del paese, anche gli episodi più travagliati, finendo abbandonato all'incuria ed al trascorrere inesorabile del tempo a partire dal Seicento, epoca in cui la nobile famiglia dei Pompei, alla quale era stato donato, si trasferì altrove.
La necropoli di Arano, risalente all'Età del Bronzo, rappresenta una importante testimonianza dei costumi e dei riti sepolcrali antichi.
La necropoli longobarda, che svela il sentito culto dei morti di questa popolazione proveniente dal Nord Europa.
Villa Perez Pompei del XVIII secolo con vastissimo parco.
Villa Pompei Carlotti del Settecento.
Villa Settembrini del Quattrocento.
Villa Trabucchi.
Villa Avrese.