Il toponimo deriverebbe dal termine latino "robur" (quercia).
E' un comune in provincia di Verona, situato nella Val Squaranto, in una zona carsica ricca di grotte naturali.
L'area fu scelta dall'uomo sin dalla Preistoria, come risulta dalle numerose tracce , risalenti sino al Paleolitico, rinvenute sull'intero territorio del paese. Anche del periodo della colonizzazione dei Romani sono state rinvenute varie testimonianze. Dopo la dissoluzione dell'Impero romano, così come avvenne per le altre zone della regione, a Roverè giunsero i popoli invasori. Diversi sono i ritrovamenti che attestano la presenza dei Longobardi. Il paese risulta citato per la prima volta in un documento risalente all'anno 866 e, successivamente, in uno risalente al XIII secolo in cui si registra che ivi si stabilirono coloni tedeschi provenienti dalla zona di Vicenza; a quest'epoca risale la suddivisione delle terre in masi. Determinante per la zona fu il dominio della Repubblica di Venezia terminato con la conquista napoleonica.
Da vedere:
La chiesa parrocchiale di San Nicolò, originariamente edificata nei primi anni del Trecento, fu ricostruita alla fine del secolo successivo così come il campanile, posto accanto all'edificio ed in posizione leggermente arretrata rispetto a questo, realizzato su progetto del da Lugo con vistosa cella campanaria e cuspide. La facciata è caratterizzata da un piacevole effetto cromatico ed arricchita da quattro semicolonne e timpano sovrastante. Il portale è ad arco.
La chiesa di San Vitale, ricostruita nel Novecento in luogo di un precedente e più antico edificio. Si presenta dall'aspetto semplice, ha tetto a capanna ornato da archetti e campanile retrostante sovrastato da una cuspide.
La chiesa di San Rocco, di epoca seicentesca, conserva una tela coeva del Macaccaro che rappresenta la Vergine con il Bambino.